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lunedì 9 marzo 2009

Comprare o non comprare casa?

Comprare casa resta una tappa della vita, un obiettivo geneticamente presente negli italiani, nei quali resta incrollabile anche la convinzione che gli immobili siano l’impiego più sicuro. Ma dopo la recente bolla del mercato immobiliare, che ha colpito progressivamente a macchia di leopardo tutto il mondo, il dibattito e l’attenzione sul tema della casa si sono fatti sempre più caldi.
Le preoccupazioni sono tante non solo per chi è già proprietario (in Italia, la quota di popolazione che possiede un immobile è tra le più alte del mondo: oltre il 73%), ma soprattutto per tutti coloro i quali stanno valutando l’ipotesi di acquistare casa. E il dilemma è shakespeariano: comprare o non comprare?
Vediamo insieme 5 buoni motivi per compiere questo importante passo entro pochi mesi, in piena crisi, e altrettanti 5 buone motivazioni che spingono a rimandare l’acquisto a tempi migliori e più sereni.

            5 buoni motivi per compiere questo importante passo

1) È UN OTTIMO INVESTIMENTO

Avere una casa di proprietà è sempre una certezza, anche in tempi di crisi. Il mattone è il miglior sistema per veder accrescere il patrimonio personale, proprio quando moltissimi investitori schiacciati dalla crollo finanziario sono costretti a mollare la presa e a svendere gli investimenti immobiliari. Acquistare, dunque, proprietà immobiliari ad alto rendimento o con prospettive interessanti è l’alternativa alla borsa, caratterizzata invece dall’altissima volatilità.

Nessuno, infatti, può prevedere quando finirà la crisi, mentre il mercato immobiliare resterà sempre affidabile, perché nonostante tutto si muove lentamente e resta sempre un rifugio solido. Ciò che attualmente pesa sono le difficoltà nel comprare, legate anche alla sfiducia del momento. Ma chi dispone di liquidità può trovare la sua occasione e anche una possibilità di redditività, magari affittando poi l’immobile.

2) I TASSI SONO AI MINIMI

La crisi economica continua almeno ad avere l’effetto positivo di far scendere i tassi delle rate dei mutui. L’Euribor a tre mesi, su cui è indicizzato il calcolo dei prestiti per l’acquisto di una casa, ha infatti toccato il nuovo minimo, portandosi all’1,80%. Ma si tratta di record che vengono infranti giorno dopo giorno, per la gioia di tutti coloro che hanno un mutuo a tassa variabile o stanno per accendere un prestito per comprare casa. E le belle notizie non finiscono qui: per quanti fossero ancora indecisi sull’acquistare o no un immobile, potrebbe essere davvero rassicurante la notizia che la recessione sta inducendo la Banca centrale europea a ridurre il costo del denaro a livelli mai visti finora nella storia dell’istituzione: il tasso dell’Eurotower è sceso all’1,5%. Ottima percentuale a cui ancorare un mutuo, come prevede il provvedimento anti-crisi: da quest’anno, infatti, tutte le banche potranno offrire ai loro clienti mutui indicizzati proprio al tasso Bce e non più solamente all’Euribor.

3) MAGGIORE DISPONIBILITÀ DELLE CASE

La crisi finanziaria ha colpito tutti senza lasciare fuori nessuno, neanche il mercato immobiliare. Proprio per questo motivo, non c’è mai stato momento più idoneo per portare a termine ottimi acquisti: basta seguire solo alcune indicazioni per concludere un ottimo affare. Le quotazioni medie delle case sono diminuite dell’1,1% in media e, in città come Bologna e Milano, hanno raggiunto picchi del 4%.

Dal momento che le agenzie immobiliari registrano forti cali nelle richieste di acquisto di immobili, è facile ottenere forti sconti dai venditori. I requisiti adatti per trovare ottime case con prezzi contenuti sono: i collegamenti con mezzi pubblici nelle vicinanze, zone ben servite, sicure e meglio ancora se in corso di riqualificazione. Inoltre si può sempre investire nelle zone che di qui a poco possono essere rivalutate, puntando su quartieri in fase di ristrutturazione.

Si potrà parlare, allora, più che di ottimo affare, di un ottimo investimento in quanto si passerà dai 250 mila euro per un bilocale da 50 mq acquistato ad inizio 2009, ai 350 mila euro di fine 2010.

4) SFRUTTARE LE AGEVOLAZIONI

Nell’acquisto di una casa non bisogna mai sottovalutare le detrazioni che si possono richiedere e che permettono di ammortizzare le spese. Dall’Agenzia delle Entrate arrivano le ultime novità: da quest’anno è in vigore la detraibilità dall’Irpef del 19 % dei compensi pagati agli intermediari immobiliari per l’acquisto dell’immobile da adibire ad abitazione principale, per un importo non superiore a 1.000 euro. In mancanza di un contratto definitivo d’acquisto, il contribuente può comunque beneficiare della detrazione anche in presenza del solo preliminare di vendita registrato, a condizione, però, che le parti stipulino poi il contratto definitivo.

Inoltre, grazie alle proroghe inserite nelle Finanziarie 2008 e 2009, ci sono altre sforbiciate cospicue dell’Irpef che si legano agli immobili. Il Fisco permette di richiedere agevolazioni anche per l’acquisto entro il primo semestre 2012 da imprese o cooperative che abbiano iniziato il recupero edilizio lo scorso anno. Gli importi massimi su cui applicare la percentuale di detrazione corrispondono a 77.468,53 euro per le spese fino a tutto il 2002 e a 48.000 per gli anni successivi, da suddividere in dieci rate annuali.

Ma la dichiarazione dei redditi 2009 porta con sé anche l’aumento del limite di detraibilità al 19% per gli interessi passivi sui mutui prima casa, ora elevato a 4.000 euro.

5) ALL’ESTERO È MEGLIO

La voglia di chiudere un buon affare e comprare casa si può concretizzare soprattutto oltre Oceano. Con questa passione sfrenata per il mattone si spiega l’aumento del numero degli italiani che sceglie di comprare un immobile oltreconfine. Los Angeles, San Francisco e, naturalmente, New York sono alcune delle mete più ambite da chi ha intenzione di acquistare. E sono mete che promettono di restare appetibili soprattutto nei prossimi mesi per via della crisi determinata dai mutui subprime e del calo del dollaro rispetto all’euro. Secondo Scenari Immobiliari, nel 2008 sono stati oltre 29mila gli immobili acquistati all’estero, il 12,3% in più dell’anno precedente. “Oltreconfine - spiegano gli esperti - c’è più offerta rispetto all’Italia. Soprattutto negli Stati Uniti, ma anche nei Paesi che affacciano sul Mediterraneo, come Grecia, Spagna e Turchia, è possibile acquistare immobili di buona qualità a prezzi di gran lunga inferiori rispetto al BelPaese”.

 

      5 buoni motivi per  rimandare l’acquisto a tempi più sereni.

1) PREZZI ANCORA TROPPO ALTI

Il mercato immobiliare è quello che maggiormente sta risentendo della crisi economica. Ma il prezzo del mattone, se scende negli altri Paesi, resta ancora alto nella in Italia, dove la bolla scatenatesi dopo il 2001 non è ancora scoppiata. Anche se le compravendite sembrano diminuire - segno di un mercato congelato - le quotazioni, quasi irremovibili nel loro andamento al rialzo, non sembrano infatti esserne troppo infastidite.

I dati del Centro Studi di Confindustria indicano che al centro di Milano a dicembre 2008 si è registrato un incremento dei prezzi al metro quadro del 2%. Mentre a Londra, una delle città europee più colpite dallo tsunami finanziaria, i prezzi delle case - alle stelle fino a pochi mesi fa - sono diminuiti a dicembre del 5%.

Un caro-mattone che trova conferma anche nello studio Federconsumatori e Adusbef: per acquistare un appartamento di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana, si è passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2002 ai circa 20 anni nel 2008, con un incremento pari al 46%.

2) TEMPI DI VENDITA ELEVATI

Si allungano i tempi di vendita della casa: 4 mesi e mezzo nelle grandi città e fino ai 6 mesi nell’hinterland. Tempi duri, quindi, per chi vuole acquistare casa.

Secondo un’analisi di Tecnocasa siamo di fronte ad una realtà contrassegnata da una maggiore offerta di immobili sul mercato, da una domanda più selettiva e prudente e da un allungamento delle tempistiche di vendita. Dati che ci forniscono l’idea di quello che ormai da mesi sta accadendo: un enorme gap tra le richieste dei potenziali venditori e la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti che comportano trattative più lunghe ed inevitabilmente i tempi necessari per concludere la compravendita si dilatano.

E nei prossimi mesi la situazione non subirà cambiamenti significativi, sebbene fare delle previsioni diventi sempre più arduo alla luce della situazione macroeconomica del Paese.

3) IL PRECARIATO AVANZA

Il 2009 non è più una previsione, ma un’amara certezza: sarà l’annus horribilis dell’economia mondiale e noi ci siamo dentro. È nell’occupazione che si paga il prezzo umano più caro. Sta crollando e i numeri parlano chiaro: secondo l’Inps, nel mese di febbraio il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 533,17% rispetto allo scorso anno. E poi, secondo la Cgil, la crisi ha già messo a rischio 4 milioni di posti di lavoro (il 20% della forza lavoro): sono quelli dei precari, che una volta perso l’impiego non avranno più nessuna forma di sussidio e di garanzia.

Una disfatta che non trova soluzione nell’immediato e che non fornisce garanzie neanche ai dipendenti della pubblica amministrazione. Secondo i dati forniti da Cgil e Ragioneria dello Stato, sono circa 400.000 i precari di questo settore che potrebbero rischiare il posto di lavoro.

Quale lavoratore si sente, quindi, così sicuro delle proprie finanze da decidere di comprare casa e indebitarsi per oltre 30 anni per ripagare le rate del mutuo?

4) RESTRIZIONE DEL CREDITO

Il boom dei mutui è terminato e questo fa sì che le risorse finanziarie a disposizione degli acquirenti sul mercato si siano ridotte. Inoltre le famiglie hanno imparato a loro spese a valutare il costo dei mutui in maniera corretta, dopo averne sottostimato l’onere nel corso degli anni passati. Il mercato immobiliare si trova così in una fase stagnante in cui dominano le ristrettezze economiche (leggi: la crisi della quarta settimana) e l’impossibilità a chiedere credito agli istituti finanziari che hanno alzato le barriere per l’accesso ai mutui (leggi: la crisi del credit crunch).

Per far fronte a questo problema da più parti si chiede la messa in campo di una forte politica di investimento. Ma la sostanza per ora non cambia: ancora per molti mesi si continueranno a riscontrare enormi difficoltà ad accedere ai mutui per l’acquisto della casa. E a risentirne saranno soprattutto le famiglie monoreddito e i lavoratori con contratti a tempo determinato, tagliati fuori dal sistema bancari perché privi di garanzie.

5) SOVRAINDEBITAMENTO

Come si può richiedere un mutuo di durata ultraventennale se già non si è in grado di pagare a fine mese le rate della macchina o del frigorifero? Il problema del sovraindebitamento è ormai esploso a livello nazionale e non riguarda solamente i piccoli commercianti. Secondo l’allarme lanciato dalla Fondazione antiusura, i segnali di un allargamento del fenomeno sono sempre più marcati, sostenuti dalle crescenti difficoltà economiche in cui si trovano le famiglie. Tanto che si avvicinano a un milione il numero di quelle irreversibilmente indebitate e rimaste intrappolate in una catena di prestiti e finanziamenti. Un fenomeno che già nel 2007 ha fatto registrare un aumento record del 41,1%.

Per la Consulta nazionale delle Fondazioni antiusura, “ad essere ingestibile è soprattutto il debito a lunga scadenza, specie per le abitazioni”. Una situazione che si fa più che inquietante, dal momento che questa crisi economica ha degli sviluppi ancora imprevedibili e che sono poi le famiglie normali, con due redditi in media, e spesso un mutuo per la casa a non farcela più a onorare i prestiti

Fonte : Msn Money -  Federconsumatori  -  Adusbef .

Agenzie Immobiliari

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