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sabato 23 gennaio 2010

Il Guerriero della Luce e il Suo Mondo ... tratto da un libro di Paulo Coelho

Se accade che il clamore del mondo soffochi la nostra voce interiore, vuol dire che è giunto il momento della lotta : dobbiamo risvegliare il guerriero della luce che dorme in ciascuno di noi e intraprendere un cammino disseminato di lusinghe tentazioni , un sentiero in cui ogni passo può nascondere le insidie di un intero labirinto, un percorso dove la vittoria ha il medesimo volto della sconfitta . Ma chi può soccorrerci nei momenti di difficoltà ? Quali parole dobbiamo ascoltare tra le miriadi che ci rimbombano nelle orecchie? Possiamo veramente condividere con gli altri i sogni e i rimpianti ? Ecco la mappa per raggiungere un'isola dove il tesoro e la nostra felicità...

Il guerriero della luce sa che nessuno è stupido e che la vita è maestra di tutti, anche se ciò richiede tempo.
Egli dà sempre il meglio di sè, e dalla vita si attende il meglio.
Inoltre, con generosità, cerca di dimostrare a tutti la potenzialità di ciascuno.
Alcuni compagni commentano: - "Esistono persone ingrate."
Il guerriero non si lascia scoraggiare. E continua a stimolare il prossimo, perchè è una maniera di spronare se stesso.

Un guerriero della luce ha bisogno di amore.
L'affetto e la tenerezza fanno parte della sua natura, quanto il mangiare, il bere è il piacere del Buon Combattimento.
Quando il guerriero non si sente felice davanti al tramonto, c'è qualcosa di sbagliato. In quel momento interrompe il combattimento e va in cerca di compagnia, per assistere insieme all'imbrunire. Se ha difficoltà nel trovarla, si domanda : - Ho avuto paura di accostarmi a qualcuno? Ho ricevuto affetto e non l'ho capito?"
Il guerriero della luce usa la solitudine ma non ne viene usato.

L'avversario è sapiente e scaltro.
Appena può afferra l'arma più facile ed efficace : l'intrigo.
Quando se ne serve, non ha bisogno di fare grandi sforzi perchè altri stanno lavorando per lui. Con parole male orientate, vengono distrutti mesi di dedizione, anzi di ricerca dell'armonia.
Sovente il guerriero della luce rimane vittima di questa trappola. Non sa da dove provenga il colpo e non ha modo di dimostrare che l'intrigo è falso. L'intrigo non permette il diritto alla difesa, condanna senza processo.
Allora egli sopporta le conseguenze e le punizioni immeritate, poichè la parola ha un suo potere, e il guerriero lo sa. Ma soffre in silenzio, e non usa mai quell'arma per attaccare l'avversario.
Un guerriero della luce non è un vigliacco.

Il guerriero della luce guarda la vita con dolcezza e decisione.
Egli è davanti ad un mistero di cui, un giorno, troverà la risposta. Spesso e volentieri dice tra sè "Ma questa vita sembra una follia".
Ha ragione.
Concentrato sul miracolo del quotidiano, egli nota di non essere sempre in grado di prevedere le conseguenze dei propri atti. A volte agisce senza avere la coscienza di ciò che sta facendo: salva senza sapere che sta portando a salvamento, soffre senza conoscere il motivo per cui è triste.
Sì, questa vita è una follia.
Ma la grande sapienza del guerriero della luce consiste nello scegliere bene la propria follia.

Il guerriero della luce conosce il valore della perseveranza e del coraggio.
Molte volte, durante il combattimento, egli riceve dei colpi che non si aspettava. E capisce che, nel corso della guerra, il nemico vincerà qualche battaglia. Quando ciò accadde, piange le proprie pene e riposa per recuperare le forze. Ma ritorna immediatamente a lottare per i suoi sogni.
Perchè quando più tempo se ne manterrà lontano, tanto maggiori saranno le probabilità di sentirsi debole, spaventato, timoroso.
Quando un cavaliere cade da cavallo e non risale in groppa nel volger di un minuto, non avrà mai più il coraggio di montare.

Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto "si" quando avrebbe dovuto dire "no"
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della luce, perchè ha passato queste esperienze e non ha perduto la speranza di esere migliore.

da "Manuale del Guerriero della Luce"
di Paulo Coelho

mercoledì 20 gennaio 2010

Definizione e regole del Trombamico/a


Ovviamente il tutto vale anche per le trombamiche....... ;-)
Definizione :
In questo caos sentimentale si fa largo a spallate la figura del Trombamico.
Il Trombamico non ti porterà mai a vedere palle di film spara-spara. Non ti trascinerà mai fuori a cena. Non ti chiederà di essere presentato alle tue amiche o, aiuto! aiuto!, ai tuoi.  Non vorrà mai sapere nulla della tua vita privata che non riguardi il qui e l'ora tra le tue cosce. È una specie di uomo-dildo che ad un tuo squillo, si fionda nel tuo letto, soddisfa le tue voglie sessuali, si fuma una sigaretta sul balcone e abbandona il campo in punta di piedi per non svegliarti. Il trombamico è la felicità del single in cerca di niente più che un'amicizia da letto, una scopamicizia. Una scopamicizia all inclusive comprende:  no implicazioni sentimentali, no inutili attese di sms della buona notte, per contattarlo è sufficiente comporre un numero telefonico a qualsiasi ora e in tono intrigante dire, Ciao, casa mia o casa tua? E domani in ufficio, quando la vostra collega vi fa notare, non senza un certo astio, che oggi siete davvero rilassate, voi potete sorridere e con l'aria di chi la sa lunga dire, Trovi? Epperò non è escluso che fuori dal letto della vostra scopamicizia qualcuno dei due finisca per farsi molto molto male. Il tacito patto della scopamiciza è che può smettere senza complicazioni in qualsiasi momento, momento questo in cui viene a galla chi dei due è davvero il trombamico. D'altronde proprio per questo non è consigliabile superare le dosi consigliate di scopamicizia. Potreste avere il dubbio che fosse proprio lui o lei, sotto mentite spoglie, la vostra anima gemella. Potreste trovarvi a fare squilletti notturni con intervalli nevrotici ad un cellulare che, notte dopo notte, suona libero senza che nessuno risponda.
Regole :
1) il trombamico non va condiviso con le amiche
2) se hai più di 3 trombamici in contemporanea sei una zoccola
2bis) se hai più di 3 trombamiche in contemporanea sei un figo
3) non si è gelosi del trombamico
4) non si va a cena col trombamico a meno che non sia il preludio della serata (giusto per non dire che ci si vede solo x quello!!!) e comunque si divide il conto
5) non si va al cinema col trombamico, nè si va a fare shopping (a meno che non sia il tipo di shopping vietato ai minori di 18 anni....)
6) non si dorme a casa del trombamico
7) col trombamico si va in motel o in macchina, con il moroso si va in albergo
8) non si presenta il trombamico ai genitori
9) col trombamico valgono le richieste strane
10) col trombamico non si va in ferie
11) il trombamico non deve essere della stessa cerchia di amici
11bis) se rispettata la regola sopra ci si può vantare del trombamico, se no....silenzio!!!!

domenica 17 gennaio 2010

E' la primavera a Novembre .. quando meno te lo aspetti .. Donna

Quante di voi almeno una volta nella vita, si sono sentite così? Nuove e rinate con una gonna a fiori o un nuovo taglio di capelli? Forse è bello anche farsi del male per poi rinascere più forti di prima.....

TESTO :

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita. No, finita mai, per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti da la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo che ami alla follia.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, ce ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi. E hai pianto. Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.
Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto.
Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l' aspetti.

....da una trasmissione di Jack Folla

venerdì 15 gennaio 2010

Il Male esiste davvero ?


Se Dio esiste, da dove viene il male?


Eterna obiezione mossa alla bontà di Dio: perché il male? In sintesi, ecco che cosa si deve intendere per "male".

[Da "Il Timone" n. 16, Novembre/Dicembre 2001]

Nel corso della vita l’uomo fa esperienza del male nelle sue molteplici manifestazioni; ogni esistenza sembra essere sottomessa all’opera distruttiva del dolore e della sofferenza. L’incontro con il male genera interrogativi profondi e terribili: perché c’è il male? Qual è la natura del male e qual è la sua causa? Se Dio c’è, come può permettere che esista il male? A causa della drammaticità della sofferenza talvolta la ribellione dei sentimenti prevale sulla visione obiettiva della realtà portando alla proclamazione di un ateismo che ha più le caratteristiche della rivalsa che del giudizio razionale.

Natura del male

Per tentare di comprendere il senso del male si può partire dalla riflessione sull’esperienza.

lì primo fatto che emerge è che il male non è mai sperimentato per primo, non si presenta come esperienza originaria, piuttosto esso viene percepito quando inizia a mancare il bene opposto: la malattia è il venir meno delta salute, la colpa il venir meno dell’innocenza, la morte il venir meno della vita. Questo fatto testimonia la natura negativa del male, il suo essere l’assenza di qualcosa e quindi di non esistere in modo autonomo. Si può quindi dire che il male per sua natura è privazione e rimozione del bene e non un’entità con una natura propria.

Se il male non è un’entità positiva con una capacità d’agire radicata nella propria natura come può operare la privazione del bene? San Tommaso dice che il male è distruttiva non in virtù di un’azione propria, ma per la corruzione della forma di una realtà esistente che si allontana dal suo fine per seguire un fine indebito. Ad esempio, l’intemperante non è tale perché vuole privarsi del bene della sobrietà, ma perché vuole i piaceri degli alimenti in modo disordinato, cioè in modo non conforme al giudizio di ragione.

Per questo motivo secondo san Tommaso la questione "se Dio esiste, da dove viene il male?" deve essere capovolta nell’affermazione "se esiste il male esiste Dio" infatti la resistenza del male si manifesta come rimozione dell’ordine del bene e, se non esistesse Dio, non esisterebbe neppure tale ordine.

Causa del male

Certamente ogni male ha una causa però la capacità dl causare può essere attribuita solo a qualcosa che esiste, perché per poter agire una cosa deve prima di tutto essere, ma ogni cosa che esiste in quanto esiste è anche un bene. L’unico modo in cui il male può derivare da un ente è per un difetto nell’azione. Dio non può essere la causa del male perché la natura divina esclude qualsiasi imperfezione.

Gli enti che non hanno la libertà non possono essere causa del male in senso proprio, perché non possono agire se non secondo la finalità inscritta nella loro natura, così per esempio non si può dire che il fuoco è male perché ha bruciato la casa di un povero. Il male può essere causato solo da soggetti che siano li ben e che, pur partecipando dell’essere e quindi del bene, non s’identifichino con l’Essere e il Bene; solo un soggetto libero infatti può agire prescindendo dall’ordine e solo un ente limitato può compiere il male, non a causa del suo essere finito, ma in quanto agisce in modo manchevole: non è la libertà la causa del male, ma il suo esercizio manchevole e disordinato.

In alcuni casi i legame tra male e libertà è evidente, ad esempio nei delitti, nelle crudeltà, nelle maldicenze; in altri casi però tale legame rimane occulto carne capita quando una malattia colpisce un innocente, soprattutto questo genere di male a provocare la sofferenza più grande, perché in questi casi sembra che il dolore sia ingiusto e senza senso.

Senso della sofferenza

Pur essendo un essere finito, l’uomo vive l’esperienza interiore del desiderio; egli infatti desidera conoscere e amare senza limiti e per questo vive desiderando di rendere la sua esistenza illimitata come il desiderio che esperimenta. La sofferenza è l’altra faccia del desiderio. Il patimento infatti si presenta ogni volta che la naturale tensione verso il raggiungimento di un bene viene impedita da una situazione su cui l’uomo non ha controllo e che non può dominare. L’uomo soffre ogni volta che un ostacolo si erige tra sé e il proprio compimento; la morte è l’ostacolo che scatena nell’uomo il massimo della sofferenza perché e l’evento che sembra negare totalmente e definitivamente il desiderio di illimitata realizzazione.

La mentalità materialistica che domina la cultura contemporanea è incapace di trarre significato dalla sofferenza, perché essa rappresenta il fallimento del progetto del totale benessere; l’uomo che riduce la realtà a materia manipolabile di fronte al male cade nell’angoscia, perché esso gli rivela la sua impotenza, oppure tenta di occultarne il senso riducendolo a dolore, problema affrontabile e risolvibile con la tecnica. Ma se la sofferenza nasce dal centro stesso dell’essere dell’uomo bisogna rifiutare ogni sua riduzione illusoria, intatti l’esperienza del male può, nonostante la sua asprezza, diventare una via di accesso e un principio d’interpretazione della realtà umana.

Ricorda

"È significativo che s. Tommaso, prima dì esporre le sue cinque vie, si ponga l’obiezione della presenza del male nel mondo e va notato che, a proposito della quinta via, egli non parte da un supposto ordine universale, ma da quello di alcune cose (aliqua quae cognitione carent). Ascesi a Dio dal finalismo indubbio che, sia pure parzialmente, cogliamo nel mondo dell’esperienza, dobbiamo concluderne che Dio deve avere delle ragioni (per noi misteriose) per permettere il male. Addirittura s. Tommaso afferma, in modo icastico: ’Se c’è il male, Dio esiste; perché il male suppone il bene e questo non esisterebbe, se non ci fosse un Creatore onnipotente e buono. In altre parole, il male prova la precarietà del reale che, quindi, non può essere l’Assoluto che si auto-spiega". (Nello Venturini, Perché il male?, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2000, pp. 91-98).

Bibliografia

Giovanni Paolo II, Salvifici doloris, 1984.
Francesco Botturi, Desiderio e verità. Per un’antropologia cristiana nell’età secolarizzata, Massimo, Milano 1985.
Carlos Cardona, Metafisica del bene e del male, Ares, Milano 1991.
Tommaso d’Aquino, Quaestio disputata De Malo.
Nello Venturini, Perché il male?, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2000.

giovedì 14 gennaio 2010

Occhio


27072008_san lucido, inserito originariamente da cicciopisti.

Ci sono 2 cose che ritengo impossibili nella vita... Spegnere il sole e prosciugare il Mare.....

martedì 12 gennaio 2010

Video viaggio in Africa .. Terra Madre .. Akuna Matata

L'Africa è incredibile, una valanga di emozioni, odori e sensazioni.
Molti lo chiamano il continente nero, in realtà il colore dell'Africa è il rosso.
Rosso come il colore delle sue strade; rosso come il drappo che avvolge gli uomini Maasai; rosso come i tramonti di fuoco che ogni sera incendia le immense pianure, rosso come il sangue delle prede destinate dall'inesorabile ciclo della vita che tutto governa e domina. Durante il percorso attraversiamo villaggi costituiti da poche capanne fatiscenti, costruite con fango paglia e sterco di mucca, niente corrente, niente acqua, niente di niente, eppure tutti sono sempre pronti a sorridere.
Il rapporto umano che ho scoperto in Africa non è nemmeno lontanamente paragonabile con quello di noi occidentali civilizzati. Qui, nel continente nero, esiste un senso di fratellanza e di aiuto reciproco, difficili da essere realmente compresi dalla nostra civiltà, dove il valore per l'umanità di una persona è sostituito dal denaro, da una bella macchina, dal telefonino supertecnologico di ultima generazione
la gente è sempre in movimento impegnata ad arrivare alla fine della giornata per poi ricominciare il giorno successivo. Il futuro non esiste, c'è solo la percezione del presente.
Per noi europei il tempo esiste indipendentemente e separatamente dall'uomo, misurabile e lineare. L'europeo è schiavo del tempo.
Per esistere bisogna osservare le sue indiscutibili leggi, i suoi rigidi principi. Date, scadenze, giorni e orari. Tra l'uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell'uomo: il tempo annienta l'uomo.Gli africani, invece, intendono il tempo in modo completamente differente. L'uomo influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo, può addirittura crearlo. L'esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi, ed un evento dipende dall'uomo.
Il tempo è schiavo dell'uomo e delle sue azioni.
Questa è l' Africa !!! L'Africa delle grandi domande, quelle che ti fai, quando hai vissuto interiormente un'esperienza simile.
Che cosa desidero per me stesso?
Che cosa desidero per i miei figli?
Come voglio arrivare al momento della mia morte?
Voglio avere miliardi in banca o essere una persona diversa che ha reso diverse e felici altre persone?
Penso che la nostra povera Africa abbia ancora molto da offrire al mondo.
Personalmente ho imparato molto dall'esperienza che ho fatto e la consiglio a chiunque.
Il mal d'Africa esiste realmente: è quel senso di struggente nostalgia che ti assale, quando torni nel tuo mondo e ti capita d'incontrare per strada un viso nero.
Provoca sensazioni forti e fa sognare;
Per noi il mal d'Africa è un bellissimo ricordo, per loro è un triste futuro.
Akuna Matata ( non c'è problema ) è il loro motto, soffrono la fame, la sete, provano dolore, non hanno la luce elettrica, l'acqua corrente, ma ,anche in situazioni estreme di sopravvivenza, sorridono sempre.
Speriamo di aver lasciato, con il mio racconto (Oriana) ed il video di Luca, ad ognuno di voi la libertà di sognare......... AKUNA MATATA

lunedì 11 gennaio 2010

Se ... di Rudyard Kipling ... voce : Fabio Volo

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

domenica 10 gennaio 2010

CAOS....

Se i ti accorgi che la maggior parte della gente ti guarda in modo strano, se ti giudicano anormale, strano, anomalo e non corrispondente agli schemi, se hai una difficoltà immensa a farti capire dagli altri, se ti sembra di essere diverso dal resto della mandria...bene, allora ti stai svegliando e sii pronto tu, perchè il mondo non sarà ancora pronto ad accoglierti...

MESSAGGIO X UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO:

Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.
Sapete, tutti i mistici cattolici, cristiani, non cristiani, quale che sia la loro teologia, la loro religione concordano su una cosa: che va tutto bene. Sebbene regni il caos, tutto va bene.
Certo, è uno strano paradosso.
Purtroppo, però, la maggior parte della gente non arriva mai a capire che tutto va bene, perché è immersa nel sonno. Ha un incubo.

La prima cosa che voglio capiate, se davvero intendete svegliarvi, è che non volete svegliarvi. Il primo passo verso il risveglio è essere sufficientemente sinceri da ammettere di fronte a se stessi che non è piacevole noi non desideriamo essere felici. Vogliamo altre cose. O meglio: noi non vogliamo essere felici incondizionatamente. Sono pronto a essere felice a condizione che abbia questo e questo e questaltro.
Ma ciò equivale a dire al nostro amico o al nostro Dio o a chiunque: Tu sei la mia felicità. Se non ho te, rifiuto di essere felice.
E davvero importante capire questo meccanismo.
Non riusciamo a immaginare di essere felici a prescindere da tali condizioni. E esattamente così.
Non riusciamo a concepire di poter essere felici senza di esse. Ci è stato insegnato a situare in esse la nostra felicità.
Dunque, questa è la prima cosa da fare se vogliamo svegliarci, il che equivale a dire: se vogliamo amare, se vogliamo la libertà, se vogliamo la gioia, la pace e la spiritualità.
In questo senso, la spiritualità è la cosa più pratica di questo mondo.
Sfido chiunque a pensare a qualcosa di più pratico della spiritualità per come lho definita né pietà, né devozione, né religione, né adorazione, ma spiritualità il risveglio, il risveglio!
Osservate langoscia che regna ovunque, osservate la solitudine, la paura, la confusione, il conflitto nel cuore delle persone, conflitto interno, conflitto esterno. Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di liberarvi da tutto ciò.
Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di fermare quel terribile dispendio di energia, di salute, di emozioni che deriva da conflitti e da tale confusione. Vi piacerebbe?
Immaginate che qualcuno ci mostri la strada attraverso la quale potremmo giungere ad amarci davvero gli uni agli altri, essere in pace, essere immersi nellamore. Riuscite a pensare a qualcosa di più pratico di tutto ciò? E invece cè gente che ritiene che i grandi affari siano più pratici, che la politica sia più pratica, che la scienza sia più pratica.

....IL RESTO LEGGETELO NEL VIDEO... buonavisione...

lunedì 4 gennaio 2010

Dimmi come baci !!! Ti dirò chi sei...



Ad occhi chiusi
Baciate così non perché il vostro partner sia brutto, ma perché siete degli inguaribili romantici. Tenete gli occhi chiusi vi permette di lasciarvi andare alle fantasie. Fate attenzione. Siete facilmente preda delle illusioni romantiche. Quando vi innamorate preparatevi anche...ad atterrare bruscamente, una volta che aprite gli occhi.

Ad occhi aperti
Non vi lasciate mai cogliere di sorpresa. Vi è molto difficile rilassarvi e lasciarvi andare all'incanto del bacio. Non andrete mai incontro a delusioni ma non farete neanche dei voli romanticamente pindarici...La ragione per cui finora non vi è capitato d'innamorarvi follemente sta nel fatto che siete in perenne stato di guardia.

Un lento crescendo
Dei baci brevi che lentamente diventano lunghi e appassionati rivelano una persona sensuale ma cauta. Non volete far trasparire sentimenti che possono essere sopravvalutati. La vostra "ouverture" è così lunga che a volte il pubblico si allontana prima che cominci la sinfonia.

In pubblico
E' un modo per esibire la vostra sensualità agli altri e nello stesso tempo per convincere voi stessi. Vi piace pensare che la gente v'invidi. E' propabile che questo comportamento esibizionistico sia una reazione alla timidezza di cui avete sofferto nell'infanzia e nell'adolescenza. Avete doti di grande attore: vi sentireste più a vostro agio a fare l'amore in una vetrina di un negozio del centro che nella privacy della vostra camera da letto.

Spray e mentine prima
Se lo fate perché avete appena ingurgitato pane e cipolla, dimostrate una certa sensibilità nei riguardi del vostro partner. Se il mangiare mentine è un rituale obbligatorio, allora la troppa consapevolezza di voi stessi v'impedisce di essere spontanei e inibisce il vostro comportamento sessuale. Quando il vostro partner vi bacia ad occhi chiusi, non riesce a sentire la differenza fra voi e una bottiglia di colluttorio.

Spray e mentine dopo
In questo caso pensate ancora che il sesso sia una cosa sporca.

Avvinti come l'edera
Quando baciate vi piace afferrare il vostro compagno, aggrapparvi alle mani, ai capelli, alla schiena, a qualsiasi cosa possiate raggiungere. Attrarrete quelli che si sentono protetti dal vostro modo di dominare. Di solito questo rapporto funziona piuttosto bene, almeno finchè non mollate la presa.

Alla francese
Amate l'intreccio delle lingue. Non vi fate scrupoli per ottenere quello che volete. Come i buongustai siete degli individui "orali" che rispondono ad un'ampia gamma di sapori ed esperienze. Parlando di una notte d'amore dite: "E'stata stupendamente deliziosa".

Chiacchierato
Se parlate e baciate contemporaneamente, la vostra mente inibisce il vostro corpo. Siete combattuti fra il lasciarvi andare ai desideri fisici e il mantenere il controllo in ogni situazione. Un'ambivalenza che si riflette anche in altri aspetti della vostra vita. I vostri istinti non riescono mai ad avere il sopravvento sulla ragione. Siete logorroici, parlate così tanto che per il vostro partner è praticamente impossibile arrivare a portata di... lingua.

Democratico e affettuoso
Siete calorosi ed aperti. Non fate tante discriminazioni. Tutti ricevono da voi un bacio sulla guancia: zii, bambini, amici, amanti, ex amanti, ecc... Raramente gli altri sospettano che dietro questa calorosa facciata si nasconda qualcuno che in realtà ha paura del contatto fisico. Amate sentirvi vicino agli altri in modo democratico e disarmante. Peccato che non sia nulla di veramente sentito.

L'accarezzante
Piuttosto che aggrapparvi con gli artigli, coccolate il vostro amante e puntate sulla tenerezza. Avete capito che è più importante far intuire che esibire. Un vostro sguardo vale un milione di parole. Mentre le vostre labbra sfiorano il collo e le labbra del partner, le vostre dita accarezzano delicatamente il corpo. L'effetto è 1000 watts di sensualità.

Chi non ama baciare
Siete delle persone che desiderano rapporti privi di coinvolgimenti emotivi. Dal momento che baciare è una forma di comunicazione non verbale, quello che volete esprimere è che non avete niente da dire, meno che meno al partner. La vita vi passerà accanto senza lasciare segni nel vostro cuore.